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Casetta mia che strizzi un occhio al mare,
e con l’altro il cielo vai esplorando,
sei fortunata, e neanche tu sai quanto,
per quello che ti è dato di guardare.

Non perdi niente di quanto a questo mondo
Ciascuno vuole e può desiderare:
l’orizzonte sereno con il mare,
ora calmo, ora argento, ora lunare.

E non basta, vicino alla tua via,
le colline ti tengon compagnia,
chiare di giorno, e piene di colori,
scure, la notte, ma grandi protettori.

Il vento viene spesso e ti accarezza,
e ti parla, portando contentezza,
ed il sole illumina e riscalda
le tue pietre che sanno l’indigenza.

E che spettacolo tu riesci a vedere
quando ci sono giornate di tempesta:
i nuvoloni scuri all’orizzonte,
ti avvertono che il vento non si arresta.

E la spuma bianca d’improvviso appare
in mezzo alle acque agitate del mare,
che diventano blu, verdi, ed argento,
mentre s’innalzano l’onde con il vento.

S’innalzano … e diventano giganti
che si rompono sopra i massi della banchina
e sono ancora verdi e trasparenti
quando cadono e ritornano alla marina.

Certo, casetta mia, che un libro non basta
per raccontare tutto quello che tu vedi,
e tutta la poesia non può descrivere,
la poesia che a te è data da godere.

La poesia che ogni cuore va sognando
quando il sole al tramonto piano, piano,
ti saluta, e di rosso le pietre illumina,
e all’orizzonte tuo va scomparendo.

Leggila in Vernacolo

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